Condividere per crescere: "Knowledge and E-inclusion"

Nell’ambito  del Seminario regionale "La scuola digitale in Abruzzo: condividere per crescere" svoltosi presso l'ITT "Alessandrini" di Teramo lo scorso 31 marzo,  nella sessione  dei lavori dedicata alle esperienze di didattica innovativa nelle scuole abruzzesi, è intervenuto il Prof. Giovanni Dursi.

Il Project work « KNOWLEDGE and E-INCLUSION » nasce come attività della seconda annualità del Master KOINÉ Università degli studi G. D'Annunzio di Chieti – Pescara “Professione formatore nella didattica della comunicazione”. Il Master (frequentato da 4 Docenti abruzzesi che hanno superato apposita selezione) è riservato solo ai Docenti di ruolo nella scuole primarie, secondarie di primo e di secondo grado ed è stato concepito dal M.I.U.R. come formazione di formatori, cioè docenti esperti nella didattica della comunicazione, che rientrati nelle rispettive scuole, potranno a loro volta essere formatori dei colleghi. In tal senso il profilo funzionale previsto è interno alla stessa istituzione scolastica e finalizzato alla formazione dei docenti in servizio. Il Master, quindi, mira a formare la figura professionale del formatore per la didattica della comunicazione che si occupi di:

–             progettazione didattica attraverso l'uso di linguaggi e strumenti multimediali;

–             progettazione e impiego di strumenti e strategie di valutazione che prevedono l'integrazione di linguaggi multimediali;

–             attivazione di processi di analisi dei testi mediali e multimediali;

–             progettazione e comunicazione di prodotti culturali attraverso strumenti multimediali;

–             progettazione e gestione di un curriculum multimediale nel sistema-scuola;

–             gestione di attività di monitoraggio e valutazione di un processo formativo

Auspicabile che le peculiari competenze acquisite e consolidate (L'attività formativa si svolge in modalità blended learning ed è articolata in 1500 ore di cui 112 ore di lezioni/laboratori in presenza, 224 ore di didattica online, 664 ore di studio individuale, 500 ore di stage corrispondenti all’attività già svolta all’interno degli istituti scolastici durante l’orario curriculare fra il primo anno (340 ore) e il secondo anno (340 ore). L'articolazione delle attività formative - supervisionate da un Consiglio scientifico-didattico - prevede Aree curricolari suddivise in Moduli che comprendono tematiche afferenti alle competenze chiave di cittadinanza, digital literacy e media education, gestione della progettazione multimediale, gestione dei processi valutativi, qualità formativa e monitoraggio, laboratorio audiovisivo, laboratorio radiofonico, laboratorio artistico-espressivo, laboratorio sulla convergenza digitale, attività di stage presso la sede scolastica d'appartenenza e project work inerente attività formativa sull'uso didattico di risorse multimediali e digitali rivolta sia agli studenti che ai Docenti) dai Docenti abruzzesi siano valorizzate istituzionalmente, in modo tale da consentire effettive ricadute a livello collegiale in ogni ordine e grado di scuola interessata; contestualmente, nella comunità scolastica regionale potrà organizzarsi una rilevazione di reali inerenti fabbisogni formativi. Questa prospettiva, se recepita dall'U.S.R. Abruzzo e dalle Dirigenze scolastiche, potrà determinare condizioni ottimali per il qualificato ampliamento d'una "massa critica" in grado di strutturare stabilmente, nell'ambito professionale della docenza, cultura dell'I.C.T. e saperi tecnico-pratici correlandoli alla didattica multi-transdisciplinare.

–             La progettazione ha come obiettivo principale presentare, in modo comprensibile e pratico, una struttura di unità di apprendimento   – rivolta ai Docenti - che scuole di diverso ordine e grado adottano nei rispettivi Piani dell'offerta formativa – vagliati in sede collegiale e dai Consigli d'Istituto - nell’ambito dell'Information and Communication Technology (I.C.T.)   correlate ad una fruizione didattica inter-transdisciplinare. Il project work 1) si avvale della collaborazione professionale di tre Docenti, 2) è ispirato alle Indicazioni nazionali per il primo ciclo d'istruzione e per i Licei, così come alle Linee guida per gli Istituti tecnici e professionali, che articolano i risultati di apprendimento per competenze , 3) rappresenta un programma per la formazione culturale specialistica e per le competenze digitali, definendo come proprio target di riferimento i professionisti attuali in servizio presso le scuole abruzzesi (e per la formazione dei futuri), con l’obiettivo di consentire l’acquisizione, il consolidamento e l'integrazione delle competenze digitali per la crescita professionale, l’allineamento degli skill professionali agli standard internazionali, il miglioramento della produttività del sistema scolastico. In secondo luogo, il project work definisce, sulla scorta dell’analisi dei fabbisogni formativi dei Docenti in servizio interessati, un tragitto per l'aggiornamento costante basato sulla lettura dei dati esistenti attraverso fotografie delle realtà territoriali puntuali e, dall’altro, modalità di disseminazione – ambito scolastico per ambito scolastico – delle competenze digitali raggiungendo, nella sua interezza di effettivi in organico, l'utenza finale. Inoltre, risulta potenzialmente utile, da subito, in termini d'attività d'orientamento circa le suddette competenze. Tipicamente, in termini di capacità di usare conoscenze, abilità e capacità personali, sociali, metodologiche, in contesti nuovi e in modo autonomo e appropriato, la formazione erogata mira a 1) promuovere una didattica avvalentesi di linguaggi e strumenti digitali multimediali da parte degli insegnanti e 2) all'organizzazione e management di un curriculum digitale e multimediale nel sistema-scuola.

–             La programmazione progettuale vuole creare un'offerta di formazione continua per lo sviluppo delle competenze digitali dei professionisti della formazione abilitanti all’uso degli strumenti informatico-telematici, alla navigazione in rete e a un utilizzo critico e consapevole delle nuove tecnologie in ogni ambito sociale, produttivo, culturale. Partendo dalla definizione europea di competenza digitale come “competenza chiave”, si prova a sviluppare – declinandolo nel settore “istruzione” - il modello “DIGCOMP: A Framework for Developing and Understanding Digital Competence in Europe”, col quale si definiscono un linguaggio e obiettivi comuni per lo sviluppo delle competenze digitali dei cittadini.

Comprendendo azioni coinvolgenti, inclusive, proprio dei soggetti di prossimità alla dimensione scolastica della vita di relazione (in primis le figure genitoriali e parentali, ma anche soggettività ulteriori che, in termini formativi instaurano, a vario titolo, legami socio-territoriali con bambini ed adolescenti e che necessitano di orientamento conoscitivo qualificabile come Media Education), si erogherà apposita formazione per 1) ridurre il divario digitale di tipo tecnologico (digital divide) e 2) per contrastare un altro tipo di divario, probabilmente meno difficile da definire e quantificare, ma forse per questo motivo ancora più insidioso per chi punta alla realizzazione di una piena e matura società dell’informazione. Si tratta del cosiddetto “knowledge divide”, in italiano divario di conoscenza, termine con il quale si fa riferimento alla mancanza di saperi e conoscenze pratiche che impedisce a determinate categorie sociali (pensionati, disoccupati, casalinghe e stranieri), di utilizzare le nuove tecnologie e sfruttarne pienamente le opportunità e i vantaggi.

–             Per far fronte a questo tipo di divario, le parole chiave sono alfabetizzazione, formazione e sensibilizzazione, inclusione, con la proposta di iniziative che permettano alle categorie citate in precedenza di familiarizzare con le nuove tecnologie e non rimanere indietro rispetto ad altri gruppi sociali. Accanto a ciò, grande importanza viene dedicata al tema della scuola – epicentro della formazione multimediale e digitale - partendo dal presupposto che tutti gli istituti del territorio regionale, compresi quelli situati nei territori rurali e di montagna, non solo devono essere connessi alle reti in banda larga e dotati delle nuove tecnologie, ma devono soprattutto sfruttare questi strumenti per promuovere modelli di didattica avanzata e al passo con le dimensioni d'una autentica cittadinanza che possa dirsi contemporanea, di modo che le nuove generazioni possano affrontare al meglio le sfide poste dall’affermarsi della cosiddetta società dell’informazione e della comunicazione.